venerdì 30 ottobre 2015

Dal mio libro...

Ti voglio regalare una parte del mio libro, che non è ancora uscito, Sopravvivere a un cuore infranto. 

In questo libro cercherò di guidarti lungo il cammino verso l'indipendenza emotiva che io stessa ho percorso.

Ho cercato di riassumere questo cammino in sei passi lungo la strada della guarigione, e alla fine mi sono accorta che ne mancava uno, quello della gratitudine.

Ricorda che sei qui non solo per superare una brutta rottura o esperienza sentimentale, ma anche per imparare dai tuoi errori e cercare di non ritrovarti nelle stesse condizioni in futuro.

Ecco quindi i passi che dovrai fare per ritrovare la tua serenità, e soprattutto approfittare della tua esperienza per saper affrontare meglio le esperienze negative.


SEI PASSI... più uno!
  • Accettazione totale della situazione in cui ti trovi
  • Distacco osservazione oggettiva della tua situazione, per capire i tuoi errori e capire cosa puoi imparare da essi
  • Conoscenza di te stessa e delle tue esigenze, autoanalisi ed esplorazione delle proprie possibilità
  • Reazione interiore: ricomincia a sognare
  • Reazione esteriore: ricomincia ad agire
  • Contattoriprendi a star bene con le persone attorno a te, seleziona le persone ed evita chi ti fa stare male
  • Gratitudine: 
    • prova riconoscenza per chi ti ha aiutato, cerca di aiutare a tua volta chi ne ha bisogno, ringrazia soprattutto te stessa per esserti concessa un recupero così completo e gioioso da una brutta situazione!
Un abbraccio!
Rosanna


Come sono sopravvissuta ad un cuore infranto parte 2

OK. Dove eravamo arrivate? Si, lui se ne è andato allegramente in cerca del suo 
futuro migliore, e sono rimasta a casa con le mie bimbe di quasi tre e quasi quindici anni. 
E non è stata una passeggiata.  
Ma è stata una prova che mi ha cambiata, dentro e fuori.  In meglio, spero. 
Ho dovuto acquisire forza, coraggio e determinazione.
Ho avuto un sacco di fortune, probabilmente perché me le aspettavo. 
Il mio motto era: chiusa una porta si apre un portone!
Il mio mantra, ripetuto come una pazza alle bimbe  "Siamo fortunate!"
Fino a diventarlo, fortunate. Ho capito perché avessi letto tutti quei libri di auto-aiuto:
forse dentro di me sapevo che prima o poi sarebbero tornati utili!

Scusate ora devo fermarmi, certi ricordi non sono facili da affrontare.
Comunque vi lascio un grande abbraccio ed un sonoro:
SI PUO' FARE!!
Rosanna

domenica 25 ottobre 2015

Come sono sopravvissuta ad un cuore infranto parte 1

Racconterò qui la triste storia del mio cuore infranto, 
sul quale oggi posso scherzare ( si, finalmente! ) 
Ma sul quale alcuni anni fa ero tremendamente seria, altrochè!
Non pensate ad un matrimonio triste e litigioso, proprio no,
o a una vita di amarezze e infelicità.
Avevo un marito, due belle ed intelligenti bambine
di 15 e 3 anni, gioie di mamma e papà.
Improvvisamente l'uomo della mia vita ha preso
una direzione diversa dalla mia.
Non voleva più essere il marito di una moglie coetanea,
ma un fidanzato di una bella ragazza giovane, non un papà a tempo pieno
ma un padre da due fine settimana al mese, e possibilmente
non essere sempre assillato da richieste di soldi
per mantenere le figlie, che barba!
Boh! che dire, roba da uscire di testa, vi pare?
Ah, io a quel tempo ero precaria nella scuola!
facevo orari assurdi in scuole lontane da casa e guadagnavo...
diciamo poco, giusto il necessario per me e le
mie gioie, per vivere semplicemente.
In quei momenti, la mia vita si è capovolta, raddrizzata,
capovolta di nuovo, come in un frullatore di emozioni e di sentimenti.
Ho cominciato a non mangiare, (positivo: ho perso 16 kg in due mesi)
a sentirmi uno schifo, a perdere l'autostima e la serenità interiore.
Le ragazze hanno reagito con angoscia e dolore alla perdita
dell'adorato papà, la nostra casa, la nostra vita sembrava alla deriva.

Continuerà domani!
Per ora vi abbraccio
Rosanna





martedì 20 ottobre 2015

Amare troppo significa farsi del male!

Amare troppo” significa essere dipendenti da un partner, in modo malsano. E’ una vera e propria forma di dipendenza che si può assimilare a quella per il cibo, per l’alcol o per la droga, e che ha origine da una profonda sofferenza interiore. E come in tutte le dipendenze, è necessario capire e ammettere la gravità del problema prima di poter cominciare ad affrontarlo per uscirne.

"Le donne che amano troppo – scrive la Norwood - hanno pochi riguardi per la loro integrità personale nei rapporti amorosi. 
Riversano tutte le proprie energie in tentativi disperati di influenzare l’altro e costringerlo a cambiare il suo comportamento e i suoi sentimenti nei loro confronti.” 
Amare troppo significa comportarsi come se avere accanto a sé un partner fosse più importante del proprio benessere, della felicità e della dignità personale. E’ una situazione che nasce da un profondo bisogno d’amore insoddisfatto: quando nell’infanzia non si è ricevuto abbastanza affetto, o ci si è sentite abbandonate dai genitori, è facile che da adulte si sia disposte a tutto pur di evitare di provare ancora una volta quei sentimenti di vuoto e di perdita.

Spesso le donne preferiscono inventare scuse poco plausibili ed artificiose per giustificare il comportamento del partner nei loro confronti; questo pur di non ammettere la propria infelicità ed insoddisfazione per la loro relazione. 

Dato che la cultura e probabilmente le vicissitudini familiari portano molte donne a diventare donne che amano troppo, come è possibile uscirne per imparare ad essere donne felici ed equilibrate, con relazioni sane ed appaganti? 

E' possibile, anche se non è facile.
L’amare troppo è una malattia che può diventare pericolosa, e spesso è sottovalutata dalla stessa donna che si dice che “non è poi così grave” quello che sta sopportando. 
Invece, ci si può ammalare per lo stress, per il dolore, per le nottate insonni passate a piangere e a disperarsi. 
Spesso accade che la donna trascuri la propria salute, il lavoro, la casa, i figli. A volte tollera situazioni pericolose in cui ci sono violenze; altre volte finisce ad abusare di sostanze, di alcol, di cibo o di farmaci, pur di cercare sollievo.

Prima di tutto, dobbiamo capire di avere un problema e accettarlo
Una volta che ci si rende conto di avere un problema, e si decide di voler modificare le proprie modalità relazionali, si cominciano ad attuare comportamenti che piano piano ci portano ad
amare noi stesse e a perseguire la nostra realizzazione personale.

Una psicoterapia, o un gruppo di auto-aiuto possono aiutarci se il percorso si rivela troppo difficile per noi. 
Bisogna considerare la propria guarigione come la cosa più importante, che supera qualsiasi altra: è necessario per la nostra salute mentale e per la nostra felicità futura! 
E’ necessario dedicare tempo ed energia al processo di guarigione, per non ritrovarsi tra poco tempo a combattere gli stessi fantasmi. 

Vedremo in questo blog quali sono le modalità e le strategie che ci potranno aiutare nel percorso verso la serenità, e verso l'amore per noi stesse.

"L'amore per una persona ha in sé la stabilità emotiva, non il disordine.” – R. Norwood

Un fortissimo abbraccio da 
Rosanna

lunedì 19 ottobre 2015

Tutte le donne amano troppo


Cosa vuole dire “amare troppo”? Chi sono le donne che amano troppo? 
E' possibile che tante donne amino troppo, al punto da rovinarsi la vita? 
Per rispondere a queste domande ti consiglio di leggere il libro della psicoterapeuta Robin Norwood  “Donne che amano troppo”, edito da Feltrinelli. 
Visto che parliamo di un libro pesante e "duro" da leggere, vi metto alcune citazioni che chiariscono i concetti espressi:
"Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo "sbagliato" per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci."
 "Amare” diventa “amare troppo” quando abbiamo un partner incompatibile con i nostri sentimenti, che non si cura di noi, o non è disponibile, eppure non riusciamo a lasciarlo: in realtà lo desideriamo, ne abbiamo bisogno sempre di più.”
"Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo. Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo. […] Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo. Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo."
"Se mai vi è capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse l’amore, ma la paura."

La paura, non l’amore. Paura di cosa? Paura della solitudine, paura di non essere degne d’amore a causa di un’autostima decisamente troppo bassa, paura di essere abbandonate, paura di non sapersela cavare da sole nella vita, paura che una vita “normale” con un uomo equilibrato e disponibile non sia abbastanza emozionante e passionale come lo è la vita a contatto con un uomo instabile ed imprevedibile, paura che se lui non ci ama la colpa sia nostra… 

Nella nostra cultura il fatto che una donna si sacrifichi per amore,  è stato accettato e necessario, almeno fino a poco tempo fa. 
La nostra cultura insegna che le donne, per amore, devono essere disposte a fare di tutto. E per sentirsi  realizzate come donne dovrebbero diventare prima compagne appassionate poi madri perfette, magari nei tempi giusti. Ecco perché questa dinamica patologica riguarda il sesso femminile più spesso che quello maschile.
Certo, i tempi cambiano, ma la società continua ad inviarci e ad inviare alle ragazzine e alle bimbe lo stesso messaggio di dipendenza dall'amore come "soluzione" per la felicità, con poche lodevoli eccezioni. 

Continuerò ad approfondire domani.
Un forte abbraccio.
Rosanna

domenica 18 ottobre 2015

Sopravvivere a un cuore infranto

Sopravvivere a un cuore infranto è il titolo del mio e-book 
dedicato alle donne che, come me, hanno avuto
una delusione amorosa, un abbandono, una rottura... 
insomma una devastante esperienza in amore.


Ma da una esperienza così sconvolgente si può uscire 
addirittura rafforzate e molto più sicure di se stesse. 
E qui parleremo proprio di questo!

Per ora vi mando un forte abbraccio e un sorriso.
Rosanna